OpenAI e ChatGPT sono stati citati in giudizio per diffamazione: il chatbot ha falsamente identificato un uomo come imputato per appropriazione indebita, coinvolto in una fondazione pro-armi

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È la prima causa di questo tipo intentata contro OpenAI sostenuta da Microsoft e potrebbe costituire un precedente per futuri casi intentati contro la società tecnologica con sede in California.

Secondo la causa, ChatGPT identifica erroneamente l’uomo - il cittadino statunitense Mark Walters - come il Chief Financial Officer della Second Amendment Foundation (SAF), un gruppo pro-armi nello stato di Washington.

L’articolo di Stefanie Schappert è pubblicato da Cybernews